8 consigli per sopravvivere al lavoro

Sopravvivere al lavoro? Comportarsi con professionalità in ufficio, senza mai venire meno ai propri doveri, è quanto di meglio ogni lavoratore possa fare, tuttavia, alle volte gli impegni lavorativi finiscono con l’avere il sopravvento sulla vita. Portare il lavoro a casa, quando si esce con gli amici, stando sempre attaccati al tablet o allo smartphone, non è sicuramente il trattamento migliore da offrire ai propri cari.

La dipendenza dal lavoro può divenire patologica e alla lunga, oltre a causare gravi danni alla vita sociale, può portarsi al manifestarsi di una lunga serie di problematiche quali: crollo fisico, depressione, stress, pressione alta, ulcera e similari. Servendoci dell’autorevole parere di Don Serratt, guru del business Usa, vediamo 8 consigli per sopravvivere al lavoro e salvare la propria vita di relazione.

1) “Guadagnare per vivere”, non “vivere per guadagnare”

I soldi non sono tutto nella vita, specialmente se non si ha il tempo di goderseli. La caccia continua al “Dio denaro”, finisce con l’inaridire l’esistenza, producendo ansia e stress.

2) La domenica non si lavora

Mente e corpo hanno bisogno di riposarsi per rendere al meglio. Il fine settimana è il momento ideale per recuperare un po’ di energie e dedicarsi agli amici e ai propri passatempi.

3) Vietato non avere tempo libero

L’ozio (specialmente se produttivo) non è mai tempo perso. Il cervello ha bisogno di divagare e divertirsi per fronteggiare ansie e stress quotidiani.

4) Godere dell’affetto dei propri cari

A cosa serve il denaro se non lo si può condividere con amici e parenti? Ognuno di noi ha bisogno di coltivare legami, relazioni d’amicizia. Sacrificare la vita di relazione al denaro è pura follia.

5) Il sonno è sacro

Per ricaricare le batterie, è fondamentale dormire almeno 6 ore a notte, cercando di non pensare al lavoro. Notebook, tablet, agende e affini andrebbero tenute lontano dal letto.

6) Ascoltare mente e corpo

Inutile insistere se cervello e corpo sono stanchi. Perché rischiare di fare brutte figure, piuttosto che prendersi una giornata di ferie o di malattia?

Lascia un commento