Celiachia: le infezioni infantili aumentano il rischio

Le infezioni contratte nel corso dell’infanzia aumentano il rischio di essere interessati da celiachia. A sostere tale tesi, una ricerca eseguita da due atenei svedesi: l’ Umeå University l’Uppsala University.

La suddetta ricerca, recentemente pubblicata su BMC Pediatrics dagli studiosi svedesi, è dell’avviso che il maggior fattore di rischio per ciò che concerne lo sviluppo della celiachia sarebbe connesso al consumo di grandi quantitativi di glutine e l’introduzione di alimenti ricchi di questa sostanza nell’alimentazione del bimbo già dopo aver concluso l’allattamento.

E’ bene sapere, infatti, che la celiachia è provocata da una reazione immunitaria causata dal glutine, proteina che si trova nella maggior parte dei cereali. Ad oggi, è l’1% della popolazione mondiale a soffrire di questo disturbo particolarmente fastidioso, dato che, l’unico modo per evitare di essere interessati dalle problematiche connesse a questa malattia è rimuovere gli alimenti contenenti glutine dalla propria alimentazione.

La ricerca condotta dai due atenei svedesi, fa un po’ di chiarezza sulle cause che possono portare alla comparsa di questa malattia.

Celiachia e fattori di rischio – Lo studio

I ricercatori svedesi hanno preso in esame la storia clinica dei bambini interessati da celiachia, confrontandola con coloro che, invece, non sono interessati da questo disturbo. Da ciò è emerso che l’età media della comparsa della patologia è di circa 1 anno, purtroppo, generalmente, la comparsa della stessa viene scoperta solo quattro – cinque mesi più tardi.

Intervistando i genitori dei soggetti esaminati, i ricercatori hanno scoperto che quando i bambini hanno a che fare con almeno 3 infezioni nel corso dell’infanzia, il rischio di essere interessati da celiachia è maggiore del 50%. Tra le infezioni più temibili vi è la gastroenterite, che fa salire il rischio fino all’80%.

Entrando nel dettaglio, è emerso che i bambini più a rischio sarebbero quelli che hanno contratto più infezioni nei primi sei mesi di vita e che la comparsa della reazione anti glutine si origina dopo l’immissione della detta sostanza nell’alimentazione dei piccoli.

Al momento non è possibile stabilire se l’aumento del rischio sia da ascriversi ad una predisposizione genetica alla celiachia stessa o alle infezioni. I ricercatori svedesi sono però concordi nel ritenere l’allattamento al seno il miglior strumento di prevenzione contro il rischio celiachia.

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