Punture di insetti: rimedi, trucchi e consigli

L’estate purtroppo non ha solo aspetti positivi. Oltre a doverci difendere dalla calura eccessiva, infatti, ci tocca anche lottare contro gli insetti, zanzare in primis. Vediamo dunque degli utili consigli su come intervenire in caso di puntura.

Punture di zanzara e tafano

Se le lasciate stare, le punture di zanzara e tafano finiranno per guarire da sole. Il vero problema è dato dal prurito. Visto che se non riuscite a resistere alla voglia di grattarvi, potreste correre il rischio di prendere infezione.

Se le lesioni provocate dalle unghie finiscono col sanguinare, è necessario lavarle e disinfettarle con cura. Quando si tratta di lesioni singole, è possibile intervenire attraverso l’applicazione di creme antibiotiche, 2-3 volte al dì.

Se dopo 3-4 giorni di applicazione non si sono ottenuti i risultati desiderati, è possibile fare una terapia per via orale. Ovviamente il trattamento deve essere eseguito previo consulto con il proprio dermatologo o il proprio medico di famiglia.

Punture di vespa

Una volta che si è stati punti da una vespa, è possibile intervenire igienizzando bene la ferita con acqua e sapone, per poi procedere a disinfettarla. Il dolore può essere alleviato con impacchi d’acqua fredda e applicando creme antistaminiche o cortisoniche.

Punture d’ape

Quando si viene punti da un’ape, bisogna prestare attenzione nel controllare se il pungiglione è rimasto conficcato nella pelle o meno. Al fine di estrarlo, è necessario raschiare con delicatezza la ferita con la parte non affilata di un coltello, nel senso contrario a quello del pungiglione. Se il dolore è eccessivo, è possibile applicare una crema cortisonica.

Possibili allergie

Nei casi di punture da parte di vespe, api o calabroni, è fondamentale fare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi nei successivi 30 minuti. Questo perchè alcuni soggetti sono allergici, pertanto se si manifestano rossori eccessivi, gonfiori diffusi o vomito e difficoltà di respiro, è fondamentale andare al pronto soccorso.  In casi più gravi, infatti, è possibile essere soggetti a shock anafilattico, che causa perdita di coscienza con serio rischio di morte.

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