Contrastare il diabete attraverso lo sport. Fare attività fisica ridurrebbe il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e diabete. Fate sport dunque se soffrite di diabete. Praticare attività fisica costantemente allunga la vita e aiuta a contrastare e a prevenire tutte quelle malattie degenerative. A dimostrarlo è una metanalisi pubblicata su Archives of Internal Medicine, rivista scientifica che ha preso in esame 6.000 persone interessate da diabete di tipo II, non dipendente dall’insulina.
Stando agli studi, i diabetici che praticano attività fisica (corsa, bici, aerobica, pilates,etc) hanno molte meno probabilità di morire per infarto o ictus cerebrale. Tempo fa eravamo abituati a pensare al diabetico come ad un malato condannato a rimanere immobile. Oggi, invece, la comunità scientifica consiglia l’attività fisica da praticare per almeno mezz’ora al giorno, preferibilmente cinque volte alla settimana. Lo sport ad oggi sarebbe uno dei punti fermi della terapia anti diabete. L’importante è che lo sport sia adeguato e che il soggetto interessato da diabete lavori almeno al 50% della propria frequenza cardiaca massima.
Per evitare gli sbalzi glicemici, sarebbe bene che il soggetto interessato da diabete praticasse attività che prevedono uno sforzo costante come la marcia, il ciclismo, il nuoto e la canoa. Adatta anche la corsa a ritmo regolare. Assolutamente sconsigliati gli sport di contatto (basket, pallavolo, pugilato, karate) e i pesi. E’ bene però premunirsi. E’ fortemente consigliato evitare uno sforzo fisico intenso immediatamente dopo i pasti e iniziare l’attività solo dopo un riscaldamento adeguato.
I pesi sono invece utili alla prevenzione del diabete, almeno stando ad una ricerca condotta dall’Università di Boston. Da tale studio è emerso che allenarsi con i pesi per almeno mezz’ora al giorno per cinque giorni la settimana, riduce di oltre il 30% il rischio di contrarre il diabete alimentare. Se poi ai pesi si va ad associare un lavoro di tipo aerobico, come la corsa o una camminata veloce, questo rischio cale fino al 59%. Quest’analisi è stata condotta esclusivamente sugli uomini, dunque resta da chiarire l’effetto che questo tipo di allenamento avrebbe sulle donne.