Adolescenti schizofrenici in aumento? Stando ai risultati di uno studio condotto dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con dei prestigiosi centri di ricerca internazionali, questo fenomeno sarebbe dovuto allo stress a cui si va incontro nell’età puberale.
Per giungere alla suddetta conclusione, i ricercatori hanno condotto degli esperimenti sui topi, isolando i diversi elementi di rischio e controllando tempistiche e severità delle manipolazioni.
Nel corso della ricerca, gli studiosi hanno provveduto ad utilizzare due eventi negativi : stress prolungato durante la pubertà e l’esposizione ad un’infezione nel corso della gestazione.
Lo studio, oltre a far comprendere l’importanza dell’impiego di modelli complessi, in grado di consentire un’analisi specifica dei fattori a rischio, al fine di contrastare disturbi complessi come la schizofrenia, sembra schiudere le porte a nuovi interventi terapeutici, improntati in prevalenza sulla prevenzione.
Schizofrenia e cure – La situazione attuale
Attualmente, il trattamento farmacologico di questo disturbo e delle malattia ad esso correlate, è improntato sul controllo dei sintomi, solo dopo l’effettiva e completa manifestazione clinica della suddetta.
Ad ogni modo, prendendo in considerazione il fatto che, come dimostrato in questa ricerca, numerosi fattori di rischio sarebbero connessi al neuro sviluppo e ai primi istanti di vita, sembrerebbe lecito pensare che, attraverso un’identificazione pressoché immediata dei sintomi e provvedendo ad individuare gli individui con un maggior rischio psicopatologico, le opportunità di attuare terapie ad hoc, volte a prevenire il disturbo, crescerebbero a dismisura.
Schizofrenia e cure – Nuove prospettive all’orizzonte?
Come è ovvio che sia, saranno necessari nuove ricerche per trasportare in via definitiva il modello murino sugli uomini, tuttavia, la scoperta degli studiosi milanesi, che si sono avvalsi del prezioso contributo di ricercatori di fama internazionale, sembra esser compatibile con quello che sembra accadere negli esseri umani.
Ad ogni modo lo studio sembra ribadire l’importanza di un corretto comportamento alimentare da parte delle donne durante la gravidanza e l’utilità di una vita fatta di sport e a contatto con gli altri durante i difficili anni dell’adolescenza.