Baristi impegnati per contrastare le dipendenze da alcolici, sigarette e il sempre più crescente “vizio del gioco“? A breve partiranno i corsi di formazione per i gestori dei locali, volti a fronteggiare i “vizi più diffusi”.
Ben presto, dunque, i barman avranno una professionalità volta a stabilire quando è il caso di versare un altro bicchiere di alcolici e cambiare monete per il videopoker e quando, invece, è necessario rifiutare le richieste dei clienti.
Stravolto dunque il quadro normativo per gli esercenti dei pubblici esercizi, con un conseguente adeguamento da parte di Ascom e degli oltre 800 ristoranti e bar associati.
Alcol, sigarette e vizio del gioco – L’importanza della prevenzione e di una corretta informazione
Secondo Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio, prevenire il consumo di alcolici e sigarette, specialmente nei giovanissimi, sarebbe il miglior modo per arginare questa piaga sociale.
Gli esercenti, dunque, oltre a dover far quadrare i conti della propria attività, saranno tenuti a salvaguardare la salute dei propri clienti, evitando e prevenendo la degenerazione in dipendenze di alcuni comportamenti autodistruttivi. Una gestione di grande responsabilità e volta al sociale, dunque, in grado di donare ad un pubblico esercizio una funzione meramente ricreativa.
Alcol – Le attuali normative
Il quadro normativo sulla somministrazione di alcolici nei locali è mutato di recente. E’ stato infatti definito l’assoluto divieto di somministrazione degli alcolici a chi ha meno di 16 anni. Tra le altre cose, è vietato vendere bevande da asporto a chi non ha compiuto la maggiore età.
In parole povere, un esercente avrà la possibilità di somministrare al bancone o al tavolo una bottiglia di vino o birra, a patto di assicurarsi che il cliente abbia almeno 16 anni. Per vendere una bottiglia di vino o birra da asporto, invece, dovrà assicurarsi della maggiore età dello stesso. Con molta probabilità i corsi per gli esercenti dei locali pubblici partiranno nei primi mesi del 2013. Non resta che attendere, per valutare gli effetti concreti di quest’ultimi.