Capita piuttosto di frequente di notare come una notevole sensibilità dentale emerga quando si mangiano degli alimenti particolarmente freddi o caldi. Gli stimoli dolorosi sono decisamente acuti e, al contempo, provocano un dolore pungente. Possono essere numerose le cause che stanno alla base di una sensazione effettivamente parecchio fastidiosa, ma che in tanti casi possono essere risolte molto semplicemente usando un apposito dentifricio per la sensibilità dentale.
Denti sensibili: cosa può favorire l’insorgenza
Nell’ambito odontoiatrico, si parla in realtà di ipersensibilità dentinale: si tratta di una situazione che si può ricondurre a diverse cause di natura patologica. Una condizione del genere può essere provocata, ad esempio, dall’usura dello smalto per colpa del digrignamento notturno dei denti, oppure da un lavaggio eccessivamente frequente o troppo intenso dei denti.
Al contempo, una maggiore sensibilità a livello dentale può derivare anche dalla presenza di una carie oltre che da qualche tipo di trauma dentale. Le cause possono anche non essere squisitamente patologiche. Per esempio, la responsabilità del dolore può essere legata a dei trattamenti di natura odontoiatrica, come ad esempio la detartrasi, ma anche la recessione gengivale, da uno spazzolamento non corretto o un’infiammazione gengivale.
Lo smalto usurato
Sui denti, come tutti ben sappiamo, si trova uno specifico smalto dalla tipica colorazione bianca, che si caratterizza per un alto livello di resistenza e mineralizzazione, la cui funzione è quella di garantire la massima protezione possibile ai denti rispetto a ogni tipo di ingerenza o aggressione che arriva dall’esterno.
È chiaro che, senza un’adeguata e precisa igiene dentale, tale strato di protezione può progressivamente essere eroso e usurarsi. La colpa è dei vari acidi che nascono nella placca batterica, ma può anche essere ricondotta al consumo di alimenti decisamente acidi, oppure ad un uso improprio di dentifrici sbiancanti. Sotto lo strato di smalto, c’è una particolare sostanza, che viene chiamata dentina, che ha il compito di garantire adeguata protezione alla polpa rispetto a ogni tipo di cambiamento a livello di temperatura oppure nei confronti delle sollecitazioni di tipo meccanico. La dentina, essendo molto più tenera dello smalto, una volta esposta, in conseguenza all’usura o all’erosione dello smalto, diventa estremamente suscettibile alla formazione di cavità. Questo è quello che comunemente chiamiamo “avere i denti sensibili”.
Come si possono curare i denti sensibili
Nel caso in cui l’integrità della struttura del dente dovesse risultare compromessa, dando origine a sensibilità dentale, il primo passo è sempre quello di chiamare il proprio dentista. Sarà compito di quest’ultimo verificare che non ci siano delle motivazioni di natura patologica legate a questa condizione. Inoltre, andrà a verificare che non si siano formate delle carie e ad escludere la presenza di fratture o di patologie parodontali.
Nel caso in cui non ci siano legami con tali patologie, ecco che può consigliare l’utilizzo di appositi collutori e dentifrici. Si tratta di prodotti che sono realizzati soprattutto a base di fluoro o di altre specifiche sostanze remineralizzanti, utili proprio per garantire prima di tutto una sensazione di sollievo rispetto al dolore al paziente, ma al contempo atti a svolgere un’attività di mineralizzazione delle superfici dentali, a beneficio dello smalto.