Da diversi anni a questa parte, nella moda si sta facendo strada un trend che sembra non conoscere crisi: quello della personalizzazione dei capi (pure di quelli sfoggiati nei momenti di assoluta informalità). I tempi del fashion standardizzato sono passati: oggi come oggi, il desiderio di sentirsi unici e di urlarlo al mondo supera l’interesse per le caratteristiche del capo stesso.
A dimostrazione di ciò, è possibile citare la popolarità innegabile di capi basic come le felpe, sempre più apprezzate anche grazie allo street style, all’influencer marketing e alla tendenza, sempre più preponderante, della fluidità nella moda.
Le felpe sono amate proprio perché sono un capo unisex, comodo, adatto sia allo sport, sia a quando si vuole semplicemente fare una passeggiata o si ha la necessità di andare a comprare qualcosa al supermercato.
Come già detto, le felpe personalizzate stanno letteralmente dominando la scena. Grazie alla possibilità di customizzarle in pochi click grazie ai tantissimi servizi mirati sorti online, chi ama curare il proprio look anche nel tempo libero si sta scatenando.
Maxi logo, che passione
Tra le felpe più di moda negli ultimi mesi ci sono indubbiamente quelle con il maxi logo. Attenzione: proprio in ottica di massima customizzazione, non si deve parlare per forza del logo di una multinazionale, di un’università di spicco a livello mondiale o di una squadra sportiva.
Personalizzare una felpa con quello della propria attività, anche se molto piccola, può rivelarsi un prezioso strumento di marketing e di brand awareness.
Felpe e attivismo: il ruolo dell’influencer marketing
Come ben si sa, quando si parla del ruolo della moda nelle nostre vite non ci si deve limitare a discutere di un’attenzione ai trend limitata semplicemente alla questione estetica.
La moda, da sempre, ci mette davanti a tendenze che riguardano anche la società e le istanze di cambiamento.
Da più o meno un paio d’anni, un capo semplice come la felpa è al centro di una che sta polarizzando l’opinione pubblica: la personalizzazione con frasi legate al mondo dell’attivismo femminista, LGBTQ+ o ambientalista.
Tutto è partito dalle bacheche delle influencer che, in molti casi, hanno portato questi capi negli store online dei loro brand (per differenziare le fonti di entrata, chi ha una carriera avviata nel mondo dell’influencere marketing si è lanciato da tempo anche nel settore della cosmesi, mercato che si può ormai definire saturo, e della moda).
In alcuni casi, le star dei social sono state accusate di appropriazione culturale per aver scelto di personalizzare le felpe dei propri brand con grafiche che richiamavano i look dei rapper afroamericani degli anni ‘80 – ‘90, artisti che hanno portato il genere da voce delle periferie degradate delle grandi città americane a successo mondiale.
Qualunque sia la posizione dalla quale si guarda questo fenomeno, una certezza c’è: pensare che la felpa sia un capo banale, da avere nell’armadio tanto per non trovarsi senza nulla da mettere nei momenti di informalità, si sbaglia di grosso.
Parliamo sì di un capo basic, ma di un elemento del look che, come abbiamo visto, è protagonista di una piccola rivoluzione.
Permette – e il web, ribadiamo, ha dato un grande aiuto – di promuovere il proprio brand al di fuori dell’ambiente online, cosa che non bisogna mai dimenticarsi di fare se si ha un business, ma anche di “indossare” un valore a cui si è particolarmente affezionati.
La moda, dopotutto, tra critiche che si rincorreranno sempre, punti di vista discordanti e cambi di rotta, continuerà a essere uno specchio perfetto della società e di momenti come questo, periodi in cui, anche grazie ai mezzi di comunicazione numerosi e portentosi che si hanno a disposizione, è naturale avere voglia di distinguersi in ogni momento.