Influenza stagionale 2013, arriva l’americana: sintomi e prevenzione

Non si è ancora avuto il boom dell’influenza 2013, ma l’epidemia stagionale, che ha già fatto diversi morti negli Stati Uniti, in questi giorni sta minando anche la salute degli italiani. Raddoppiati gli ammalati, picco di richieste d’intervento della guardia medico e interventi del 118, ricoveri ospedalieri e così via. E’ questo il quadro che emerge a seguito del passaggio del virus influenzale denominato “l’americana”.

Stando anche a quanto accaduto negli Usa, l’epidemia influenzale dovrebbe colpire prima i più piccoli, anche se, negli ultimi giorni, sono perlopiù le persone più in là con gli anni ad aver richiesto un ricovero ospedaliero.

Influenza 2013 – Sintomi

L’americana presenta sintomi piuttosto comuni, ovvero: dolori muscolari, naso chiuso, mal di testa, problemi intestinali, febbre. Per evitare complicazioni, è preferibile non prendere sotto gamba il virus influenzale, dato che eventuali complicazioni sono dietro l’angolo.

Epidemia stagionaleCome difendersi dall’americana

Per scongiurare i pericoli del virus influenzale “Made in Usa”, l’ideale sarebbe ricorrere al vaccino. Questa soluzione è particolarmente consigliata a tutte quelle persone già interessate da diverse patologie, visto che l’influenza potrebbe finire con l’aggravarle.

Per fortuna è ancora possibile vaccinarsi. Una scelta previdente, anche in vista del picco del virus, in arrivo tra una quindicina di giorni.

Per il resto, i consigli sono sempre gli stessi: mangiare tanta frutta e verdura, evitare la carne rossa, bere tanta acqua, coprirsi in maniera adeguata, evitare di coprirsi troppo in casa se si è costretti ad uscire entro breve, dato che si potrebbe pagare a caro prezzo lo sbalzo termico, fare sport, attenuare lo stress, lavarsi spesso le mani e coprire bocca e naso quando si tossisce o starnutisce in modo da non contagiare altre persone.

Come recita uno storico spot televisivo, “prevenire è meglio che curare”, anche perché, data l’origine virale dell’influenza, i medicinali sovente finiscono con l’esser vani e tocca assumere antivirali.

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