Conoscete la dieta Montignac? Stando a quanto riportato dal portale ufficiale del suo creatore, si tratta di un regime alimentare non restrittivo ed equilibrato. Il metodo Montignac, infatti, consiste nel modificare le proprie abitudini alimentari. Non si tratta di mangiar meno, ma semplicemente di selezionare i cibi.
A ragione di ciò, sarebbe più corretto parlare di “metodo Montignac”, visto che si parla di dieta quando bisogna limitare i cibi. Prima di illustrare il metodo Montignac, è opportuno conoscere l’autore. Michel Montignac è nato in Francia nel 1944, dopo gli studi in Scienze politiche intraprese una brillante carriera lavorativa nell’industria farmaceutica.
Sul finire degli anni 70 egli inizio ad appassionarsi di nutrizione. Una passione nata dal desiderio di risolvere le sue problematiche alimentari, dato che egli da bambino era obeso, così come lo erano i suoi genitori.
In breve riuscì ad elaborare il suo metodo alimentare, che decise di sperimentare su se stesso, finendo col perdere più di 15 kg in 3 mesi. In seguito Montignac pubblicò decine di libri, finendo col vendere più di 18 milioni di copie.
Metodo Montignac – Fondamenti
1) Non è importante calcolare le calorie dei singoli cibi;
2) A causare il sovrappeso è la qualità degli alimenti;
3) L’unica cosa che conta è l’indice glicemico (IG) dei cibi
4) Scegliere cibi a basso indice glicemico
Secondo Montignac, ciascun cibo ad alto indice glicemico va a provocare un eccessivo aumento della glicemia, inducendo l’organismo a produrre molta insulina (per diminuire la glicemia), tutto ciò però va a favorire l’accumulo di grassi, finendo col causare sovrappeso.
Alimenti permessi
Indice glicemico 0: agrumi, zucchine, noci, mandorle, yogurt magro;
Indice glicemico 15: cioccolato amaro, lenticchie, pompelmo, latte, carote, pane integrale, uva
Indice glicemico minore di 50: carne bianca (petto di pollo, petto di tacchino, salumi, carne rossa, pesce, uova, formaggi stagionati
Cibi non permessi (poichè con un indice glicemico maggiore di 50: melone, banane, kiwi, gelato, pasta fresca, fette biscottate, ananas, marmellata, peperoni, miele, riso, patate fritte, zucchero.
Fasi
Prima fase
Il metodo Montignac prevede due distinte fasi. La prima è di dimagrimento, la seconda, invece, è di prevenzione e stabilizzazione.
La prima fase deve essere affrontata in funzione di quanto si desidera dimagrire. In questa prima fase, è fondamentale scegliere alimenti con un indice glicemico inferiore a 35, in modo da indurre il corpo a rilasciare uno scarso quantitativo di insulina.
Attraverso questo accorgimento, si eviterebbe l’accumulo di grassi, anzi, si andrebbe a stimolare la dispersione degli stessi, dato che il consumo energetico finisce con l’aumentare.
Seconda fase
Nella seconda fase della dieta, bisogna continuare ad attenersi all’indice glicemico dei cibi, ma sarà possibile portarla avanti con meno restrizioni, visto che sarà possibile mangiare tutti gli alimenti con un indice glicemico fino a 50. E’ possibile fare qualche strappo alla regola, tuttavia, dovranno essere poi compensati con alimenti dall’indice glicemico estremamente ridotto.
Conclusioni
La scienza ufficiale tende a sconfessare questa dieta sul lungo periodo, anche perchè, questa dieta sottovaluta la pericolosità dei grassi e della cioccolata se assunta in eccesso. Visto che questo regime alimentare non mette freno a determinati alimenti (l’unico limite è dato dal loro indice glicemico) alla lunga potrebbe essere molto pericoloso per la salute.
Di contro bisogna dire che nei primi 15-20 giorni di dieta il dimagrimento è reale, poichè, vanno a scomparire le riserve di glicogeno nell’organismo, ma smarrito l’effetto iniziale, il rischio di riprendere peso entro breve è veramente altissimo.