Bevande zuccherate, è allarme: rischio cancro alla prostata

Che le bibite gassate fossero pericolose per la salute si sapeva già da tempo, tuttavia, nessuna ricerca scientifica le aveva ancora additate come possibile causa di cancro alla prostata.

Bibite gassate e cancro alla prostataLo studio

Coloro che consumano almeno una lattina di bibite gassate su base quotidiana vedrebbero crescere a dismisura il rischio di essere interessati da cancro alla prostata. Lo studio, che verrà prossimamente pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, è stato eseguito su un campione di oltre 8.000 persone con un’età compresa tra i quarantacinque e i settantatrè anni, tutti residenti nella regione di Malmoe (Svezia).

Stando ai risultati ottenuti dai ricercatori svedesi, con una semplice lattina di soda da 33 cl il rischio di contrarre un cancro alla prostata aumenterebbe del 40%. Chi segue una dieta ricca di pasta e riso, ha il 31% di possibilità in più di essere interessato da forme tumorali maggiormente benigne. A fare i conti con l’aumento dei rischi tumorali, anche coloro che hanno la tendenza ad ingerire grossi quantitativi di zucchero di primo mattino.

Quick Prostate Test (QPT)

Nel frattempo il belpaese si appresta a dare il benvenuto al “Quick Prostate Test, strumento diagnostico ideato dalla Società Italiana di Urologia per agevolare i medici di famiglia nella prevenzione dei tumori tra i loro pazienti. Questo test, infatti, consentirà di anticipare la diagnosi IPB (Iperplasia Prostatica Benigna), patologia riscontrabile nel 14% della popolazione con oltre 50 anni d’età e che va a influenzare negativamente la qualità della vita degli uomini, esponendoli ad un maggior rischio tumori.

Il QPT si comporrà di tre domande riguardanti i disturbi del tratto urinario (episodi di urinazione notturna, difficoltà a trattenere l’urina nel corso della giornata, mancato svuotamento della vescica).  Il semplice manifestarsi di una sola delle problematiche succitate, indirizzerà il soggetto interessato dalle stesse ad una visita urologica specialistica.

 

 

 

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