Biologico in crescita nelle famiglie italiane: stando a una ricerca ICE-SANA 2016 Tutti i numeri del Bio curata da Nomisma, sette famiglie su dieci acquistano prodotti bio. L’identikit medio viene svelato dalla stessa ricerca che sottolinea l’effetto positivo di livello di istruzione e reddito medio.
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Diversi sono i fattori che incidono sulla propensione all’acquisto di prodotti a marchio biologico: in primis un elevato titolo di studio da parte di chi fa la spesa (81%), poi il reddito (il tasso di penetrazione è più alto nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto 78% vs il 64% nelle famiglie con redditi medio-bassi), a seguire la presenza di figli minori di 12 anni (77%) . Anche le abitudini alimentari influenzano la propensione al bio: nelle famiglie in cui ci sono vegetariani o vegani il tasso di penetrazione sale all’87% e anche nei casi in cui uno o più componenti della famiglia presentano disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta la percentuale supera la media nazionale (85%)
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La ricerca si concentra anche su quelli che sono gli alimenti bio più gettonati:
Nella top ten degli alimenti acquistati dalle famiglie l’ortofrutta fresca occupa la prima posizione (74% delle famiglie l’ha acquistata almeno una volta) a seguire l’olio extra vergine d’oliva (62%), uova (53%), miele (45%), confetture e marmellate (45%), formaggi freschi (44%), yogurt/burro (41%), riso e pasta. Il primo criterio di scelta dei prodotti alimentari a marchio biologico è l’origine: il 32% sceglie in base alla provenienza italiana del prodotto e il 14% in base all’ulteriore presenza di un marchio DOP-IGP. La marca è il secondo driver di scelta (il 15% acquista in base alla marca del supermercato e il 9% secondo la notorietà del marchio del produttore). Il fattore convenienza incide in maniera secondaria rispetto ai primi due: solo il 14% sceglie i prodotti bio in base alle promozioni e il 9% in base al prezzo basso. (41%)
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