Come diventare più intelligenti: ecco il trucco

Diventare più intelligenti è ancora il sogno di molti. Nonostante la nostra società sia perlopiù votata all’apparire, gli esseri umani sembrano prendere ancora in grossa considerazione i benefici derivanti dall’intelligenza.

Come aumentare dunque la materia grigia? Cosa occorre fare per diventare più intelligenti? Nulla di trascendentale, basta masticare un chewing gum.

Chewing gum e intelligenza – La ricerca

Stando ad uno studio condotto dall’Istituto Nazionale giapponese di Scienze Radiologiche, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Brain and Cognition, quelle che in Italia vengono chiamate “gomme da masticare”, consentirebbero di migliorare la soglia di attenzione e i livelli di concentrazione. Un aumento delle prestazioni cerebrali alla portata di tutti.

Attenendosi ai risultati emersi dallo studio giapponese, masticare chewing gum migliorerebbe memoria, eccitazione, attenzione e come se non bastasse, avrebbe effetti benefici sul controllo motorio.

Per giungere a tale conclusione, i ricercatori giapponesi hanno sottoposto a dei test 20 adulti (uomini e donne)con un’età compresa tra i 20 e i 35 anni. Quest’ultimi sono stati tenuti ad osservare alcune frecce sullo schermo di un Pc, avendo cura di pigiare un tasto (sulla parte destra o su quella sinistra) in base alla direzione presa dall’immagine.

Dal test è emerso che i soggetti intenti a masticare un chewing gum presentavano tempi di reazione veramente sorprendenti. Una media di 493 millisecondi, contro i 545 di coloro che non masticavano alcunché.

Per comprendere le motivazioni alla base di questa stupefacente velocità di reazione, l’equipe di ricerca dell’Istituto Nazionale giapponese di Scienze Radiologiche ha pensato bene di sottoporre i soggetti testati ad una risonanza magnetica, appurando che, nel corso della masticazione, i volontari che masticavano una gomma andavano ad attivare 8 aree cerebrali in più rispetto a coloro che eseguivano il test “a bocca vuota”. Secondo gli studiosi, ciò sarebbe ascrivibile ad una maggiore irrorazione sanguigna derivante dalla masticazione.

Lascia un commento