Frutta e verdura esente da pesticidi nel 64% dei casi. Tale dato emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente “Pesticidi nel piatto 2012”, prodotto in virtù dei dati ufficiali rilasciati da Asl e Arpa.
Stando al suddetto rapporto, dunque, la presenza di diserbanti, fungicidi e insetticidi in frutta e verdura prodotta e distribuita in Italia, sarebbe diminuita drasticamente.
D’altronde i dati parlano chiaro: ben il 64% della frutta e della verdura esaminata nel 2011 è apparsa priva di pesticidi. Di contro si è registrato un cospicuo aumento delle sostanze chimiche che vanno a contaminare un medesimo campione. Ponendo un esempio concreto, nell’uva sono state trovate ben nove sostanze chimiche differenti, otto nel vino e sei nelle mele.
A tal proposito Legambiente denuncia lamenta la mancanza di una regolamentazione specifica in materia rispetto al contemporaneo impiego di più sostanze chimiche e la rintracciabilità delle stesse all’interno del medesimo prodotto.
Alla luce di quanto su espresso, si potrebbe parlare di bicchiere mezzo pieno, visto che i dati forniti da Legambiente hanno fatto registrare un calo nell’uso di sostanze chimiche per la produzione di frutta e verdura, anche se bisogna considerare la restante parte (oltre il 30%) che appare sempre più contaminata, per via della presenza di più sostanze chimiche all’interno del medesimo prodotto agroalimentare. Ad occhio, dunque, potremo dire che 1/3 della frutta e della verdura che finisce sulle nostre tavole è inevitabilmente contaminata.
Secondo il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, ci sarebbe molto poco da sorridere, visto che il considerevole aumento di pesticidi chimici all’interno di un medesimo prodotto ortofrutticolo potrebbe rivelarsi eccessivamente pericoloso per l’ecosistema e per la salute dei consumatori.
Tra le sostanze più diffuse, vi sono il clorpirifos, un potente insetticida che presenterebbe un’elevata attività neurotossica, il fosmet, potente insetticida in grado di danneggiare l’ambiente e il captano, sostanza che l’Epa ha riconosciuto come fortemente cancerogena.