L’incredibile causa dell’obesità maschile

I chili di troppo negli uomini possono presentare delle origini inaspettate?  Stando ai risultati di una ricerca condotta dall’Università di Adelaide (Australia), l’obesità sarebbe riconducibile perlopiù a fattori genetici. Entrando nel dettaglio, i chili di troppo sarebbero riconducibili ai difetti dello sperma.

Attenendosi ai risultati provenienti dalla ricerca australiana, che ha riscontrato alcuni segnali molecolari nel liquido seminale di uomini interessati da forte sovrappeso, i figli di quest’ultimi potrebbero incorrere nella medesima problematica, anche nel caso di una dieta equilibrata.

Sperma e obesità – La ricerca

Nel dettaglio, lo studio pubblicato sulla rivista Spermatogenesis evidenzia come alcuni segnali molecolari presenti nello sperma degli obesi siano in grado di produrre sintomi similiar ad obesità e diabete nelle due generazioni immediatamente successive, a prescindere dallo stile di vita ed alimentare di figli e nipoti.

Persino nel caso in cui il padre obeso non mostri sintomi di diabete, nelle due generazioni successive può comunque riscontrarsi una patologia metabolica prossima alla suddetta. Stando a quanto espresso da Tod Fullston, il coordinatore dello studio, è la prima volta che la scienza individua un legame fra sperma, obesità e diabete.

Secondo lo stesso Fullston, se questa ricerca, fino ad ora eseguita esclusivamente sui topi da laboratorio finisse con l’essere confermata anche sugli esseri umani, non potrebbe far altro che stroncare le speranze di tutti coloro, che, nonostante un genitore tutt’altro che in forma, si impegnano ogni giorno per condurre un’attività fisica regolare e mangiare in modo sano.

Allarmismi? A prescindere dalle singole correnti di pensiero, l’unica cosa certa è che l’obesità maschile negli uomini fra i 18 e i 50 anni è triplicata nelle nazioni industrializzate.

Chili di troppo e sperma – La parola ai lettori

Può il liquido seminale influenzare la forma fisica? L’obesità è una questione meramente ereditaria o quasi? Cosa ne pensate dello studio australiano? A voi la parola.

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