Sei troppo geloso? Ecco di chi è la colpa

Gelosia maledetta, scellerata, inarrestabile, incontenibile. A quanti uomini e donne sarà capitato di maledire questo sentimento esasperato, che, in molti casi, finisce con il sopraffare la ragione?

Un disturbo che prende il nome di “Sindrome di Otello”, una forma di gelosia eccessiva, che nei casi peggiori può essere causa di omicidio, suicidio e stalking, del quale i ricercatori dell’Università di Pisa avrebbero individuato le cause.

Gelosia eccessiva – I risultati dello studio

L’equipe di ricerca dell’Università di Pisa ha finito con lo scoprire che questa violenta pulsione sarebbe causata da livelli eccessivi di dopamina, neurotrasmettitore atto a collegare i neuroni nei processi affettivi e cognitivi. E’ stato riscontrato, che, all’interno del cervello vi è un’area (nella corteccia frontale) in cui nascono prendono vita i deliri di gelosia.

Ovviamente lo studio in questione fornisce solo un indizio. Stando a quanto dichiarato dalla dottoressa Donatella Marazziti, la speranza è che attraverso una maggiore conoscenza dei circuiti cerebrali e delle alterazioni biochimiche che si celano dietro alle varie forme di gelosia ossessiva, in un futuro più o meno prossimo sia possibile individuare i soggetti maggiormente a rischio.

Secondo gli esperti, vi sarebbero 3 diverse tipologie di gelosia: reattiva, delirante ed ossessiva. La prima prende vita dinanzi ad un abbandono e finisce con il tramutarsi in rabbia, malinconia e tristezza. Quella ossessiva produce insicurezza ed ansia, mentre la più pericolosa, quella delirante, è un vero e proprio fenomeno clinico, non a caso, fa speso la sua comparsa in disturbi psichiatrici come la schizofrenia e in disturbi neurodegenerativi come il Parkinson, l’ictus e l’Alzheimer.

Nel 2012 negli Usa è stata eseguita una ricerca su un campione di circa 50 malati del morbo di Parkinson, interessati da gelosia delirante. All’epoca i ricercatori avevano scoperto che a scatenarla aveva contribuito l’assunzione di alcuni farmaci in grado di stimolare la produzione di dopamina.

 

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