Sigaretta elettronica, fa male? Cura o malattia?

Quando si parla di sigaretta elettronica, i tormentoni sono sempre gli stessi: fa male? Aiuta davvero a smettere di fumare? Qual è la sua composizione? Qual è la dosa di nicotina consigliata? Una confusione che appare peggiorata da quando il Consiglio dei Ministri della Salute europeo, riunitosi a Lussemburgo, ha stabilito che le sigarette elettroniche con oltre 1 milligrammo di nicotina, dovranno essere ritenute prodotti medicinali,pertanto, essere disciplinate da regole ferree.

In parole povere, la vendita delle e-cig potrà avere luogo esclusivamente nelle farmacie. Per i dispositivi con un quantitativo di nicotina inferiore a 1 mg, bisognerà comunque rispettare obblighi specifici circa una corretta informazione volta a tutelare i consumatori dalle conseguenze negative del fumo.

Tutto perfetto? Non proprio, visto che se la vendita dovrà aver luogo esclusivamente nelle farmacie, la sigaretta elettronica dovrà essere catalogata come presidio sanitario. Cosa che di certo scontenterà la società pneumologica, ancora dubbiosa sugli effetti di questo dispositivo. E’ possibile vendere nelle farmacie un prodotto di cui non si conoscono ancora benefici ed eventuali effetti collaterali?

Tra le altre cose, è lecito chiedersi quali vantaggi reali potrebbe comportare concedere la vendita delle e-cig esclusivamente alle farmacie. Un provvedimento che quasi certamente finirà con lo scontentare sia tutti coloro che hanno investito nell’apertura di negozi specifici, atti alla vendita di questi dispositivi, sia i tabaccai, ancora costretti a fare i conti con questo aggeggio “diabolico”, che sempre più mina il loro business, senza poterne controllare la vendita.

Ad ogni modo, secondo gli esperti, al fine di tutelare al massimo la salute dei cittadini, sarebbe necessario condurre sperimentazioni ad hoc prima di concedere autorizzazioni commerciali di qualsiasi tipo. Occorrono risposte certe, che, purtroppo, tardano ad arrivare.

Sigaretta elettronica  e nuove regole – La parola ai lettori

E’ giusto classificare l’e-cig come un dispositivo medico? Qual è la vostra idea a riguardo?

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