Sigaretta elettronica: i rischi del non saper cosa fumi

Sigaretta elettronica e rischi derivanti da questo dispositivo elettronico “miracoloso”. Un tormentone duro a morire, frutto dall’enorme successo ottenuto dalle e-cig, ormai sempre più “must”. Secondo il guardian, infatti, le sigarette elettroniche vengono ormai percepite come una validissima alternativa alle “bionde” tradizionali. I vantaggi? Invece di inspirare catrame, ora è possibile inalare esclusivamente nicotina, che aiuterebbe a soddisfare la propria dipendenza senza gravi danni. Le cose stanno veramente così?

Sigaretta elettronica – Rischi del boom

Attualmente solo nel regno Unito sono quasi 750.000 i fumatori o ex tali che utilizzano le e-cig. Con molta probabilità, entro dicembre 2013 diventeranno oltre 1 milione. Un successo che secondo alcuni medici non sarebbe da accogliere con gioia, poiché, in grado di insidiare la salute di chi cerca di smettere di fumare grazie a questi dispositivi elettronici. Secondo quest’ultimi, trattandosi di un apparecchio nuovo e non sufficientemente analizzato, non è stato ancora possibile comprenderne i rischi reali.

Negli ultimi anni sono state eseguite centinaia di ricerche sulle sigarette elettroniche, tuttavia, i risultati si sono rivelati essere poco chiari e spesso contradditori. Ad oggi, gli studiosi si sono limitati ad osservare cosa accade ai polmoni degli “svapatori” nel momento in cui utilizzano la sigaretta elettronica.

Sigaretta elettronicaRischi

Nel 2009 la Food and Drug administration degli Usa, ha condotto delle analisi sulle componenti delle cartucce contenute all’interno di questi dispositivi, rintracciando la presenza di nitrosammine e elementi cancerogeni già presenti nelle “bionde” tradizionali, pur tuttavia, riscontrandone una minor concentrazione. Come se non bastassel la FDA ha rilevato all’interno delle stesse la presenza di Glicol di etilenico, elemento antigelo già rintracciabile nell’olio dei freni. Per chi non lo sapesse, quest’ultimo composto è ritenuto un vero e proprio veleno, almeno stando al verdetto emesso dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Quest’ultimo, infatti, sarebbe in grado di provocare disfunzioni nervose, minare la salute dei reni e dell’apparato respiratorio.

Finita qui? Purtroppo no! Qualche mese fa i ricercatori dell’Università della California hanno riscontrato la presenza di particelle di ferro, vapore, nichel e cromo nel suddetto dispositivo, con valori del tutto simili a quelli delle “bionde”.

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