Il G-String può rendere gli uomini più belli e hot? Da quando è arrivato il nuovo intimo sexy maschile, è stato un fiorire di sfottò e polemiche su social network (Facebook, Twitter) e company. Qualcuno ha azzardato persino l’ipotesi che in futuro tutti i maschietti indosseranno questo particolare slip striminzito.
Slip o boxer dunque ora non sono le uniche scelte possibili per l’uomo. Il tanga ora non è più ad appannaggio delle sole donne, ma anche dei signor maschi, sempre più orientati a fare sfoggio delle proprie parti intime, seppur in parte. Del resto così come per le rappresentanti del gentil sesso, questo tipo di mutanda innovativa dedicata agli uomini, non lascia proprio nulla all’immaginazione. Basti pensare che persino qualche foto pubblicitaria è stata recentemente censurata, poiché ritenuta troppo hot. Nonostante ciò, i “boss” della Inderwear si sono detti più che convinti di aver partorito un’idea geniale, un prodotto innovativo che alla lunga potrebbe spopolare.
Realtà concreta o utopia? Si sa che i francesi sono un popolo piuttosto estroso, specialmente nella moda, tuttavia, restano i dominatori incontrastati della passerella. Un’innovazione in grado di sedurre le donne o un possibile buco nell’acqua? L’unica costa certa è il costo, ben 35 euro.
Vale la pena investire tre volte tanto rispetto ad un boxer o una mutanda tradizionale (ovviamente non stiamo parlando di un prodotto griffato) nella speranza di sedurre il genere femminile facendo sfoggio del proprio pube e delle proprie natiche? Il G-String alla lunga finirà con il divenire il tanga indossato da tutti gli uomini, anche quelli tutt’altro che in forma, magari con qualche rotolino di troppo, oppure per evitare figure barbine è bene che finisca con l’essere indossato solo da modelli Abercrombie e aitanti omaccioni palestrati, magari con la mania per la depilazione? Qual è la vostra idea a riguardo? Flop o ultima frontiera dell’underwear maschile pronta a spopolare?
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